Umidità di risalita: l’umidità che risale dal terreno nelle murature, è nota fin dai tempi delle palafitte. È tuttora uno dei primi motivi dei fallimenti nella ristrutturazione, restauri e perfino nella costruzione di case nuove.
Cos’è l’umidità di risalita
La quantità di acqua o vapore in un materiale viene detta umidità.
L’aria contiene una certa quantità d’acqua sotto forma di vapore.
Un mattone, un asse di legno o un intonaco contengono naturalmente una percentuale d’acqua, se fossero completamente secchi sarebbero polvere.
Quando un muro è considerato umido?
Se un materiale edile contiene più della quantità naturale “prevista” di acqua, è considerato umido, più supera la percentuale corretta più è umido.
Ogni materiale può contenere una diversa percentuale di umidità. Il tufo, il cemento armato e il mattone hanno diverse quantità “naturali” di umidità. Al di sopra di quelle sono umidi o bagnati.
I livelli di umidità nelle murature o nei materiali si possono misurare con vari strumenti sia in modo qualitativo che quantitativo.
Per giudicare se un materiale è umido si tiene in considerazione anche la “location.” A Roma un mattone pieno con più del 3% di umidità è considerato più umido che a Venezia dove il 3% è già buono.
Le case di brughiera inglesi sono considerate asciutte se i muri hanno meno del 5% di umidità. A Pavia col 5% di umidità nel mattone pieno si scrosta l’intonaco.
Definizione di umidità di risalita:
Eccesso di umidità nella muratura dovuto a un afflusso di acqua proveniente da sotto la muratura, ovvero dal terreno, falda ecc.
In una vecchia muratura senza isolamento orizzontale l’umidità presente nel terreno tocca il materiale e lo inumidisce.
L’umidità poi “risale” verso l’alto della muratura.
Che cosa spinga l’umidità del terreno a risalire il muro ci interessa relativamente. Ci sono discussioni tra tecnici a riguardo. La capillarità, le forze elettrostatiche, i sali, la luna, ecc.
Ogni tanto qualche nuovo esperto spiega perché la risalita non è causata da quello che dicono i libri ma da quello che dice lui. Di solito scopri che poi ha una nuova soluzione o diagnostica o libro da venderti.
Quando l’umidità tocca un muro, fondamenta ecc, risale verso l’alto e questo fenomeno di “risalita” è naturale e accade sempre.
Avviene anche in caso di allagamento o altro tipo di infiltrazione!
Così come l’acqua che arriva dal terreno anche l’acqua che finisce sul pavimento o massetto a causa di un tubo rotto o pioggia, lo bagna e tende a risalire sul muro.
La risalita dopo allagamento, perdita, infiltrazione ecc è un fenomeno “una tantum.” Non è una cronica ma temporanea.
Non è umidità di risalita, anche se la chiamano così.
Quando l’allagamento termina e l’acqua è evaporata, la “risalita” si ferma.
Nell’umidità di risalita l’umidità proviene dal terreno e risale perché le fondazioni e le murature non sono isolate dalla terra. È un fenomeno naturale che continuerà per sempre se non viene interrotto.
Quando si costruiscono le case si fa un isolamento dal terreno, ghiaioni, vespaio aerato o altri stratagemmi per impedire l’umidità di risalita.
Il contrario purtroppo non funziona. Un vespaio in una casa già costruita non serve a sanare l’umidità di risalita dai muri.
Il vespaio non andrà mai sotto le murature e quindi non è la soluzione per umidità di risalita nelle case da ristrutturare.
Nonostante sia evidente cercano sempre di vendertelo.
Riassunto:
- A contatto con un muro l’umidità (o acqua) tende a risalire verso l’alto vincendo la forza di gravità.
- L’umidità risale su un muro non significa sempre che il muro soffre di umidità di risalita. L’umidità risale sul muro anche dopo un allagamento o altre infiltrazioni e causa gli stessi effetti. (scrostamenti)
Quello che conta è l’origine dell’umidità. L’umidità di risalita è una fonte costante di umido dal terreno su muri o fondazioni non isolati.
Alcuni confondono i residui di un allagamento con l’umidità di risalita.
Certi inventano complessità sull’umidità “non di risalita” inventando paroloni tecnici, qualcuno ha detto che l’umidita di risalita non esiste. 🙂
FATTO: Qualsiasi umidità (o acqua) a contatto con la parte bassa di un muro tende a risalire. Solo se arriva dal terreno sotto la muratura è umidità di risalita.
Muro scrostato: umidità di risalita o altro?
Perché l’intonaco si scosta? Il muro si scrosta sia se è vera umidità di risalita sia se è il residuo di un allagamento o infiltrazione. Perché?
Perché l’acqua che risale nel muro non è pura ma contiene sali.
Variando le condizioni climatiche (riscaldamento, sole che batte sulla facciata ecc) l’umidità contenuta nel muro evapora e i sali cristallizzano.
Sono i sali che cristallizzandosi spaccano l’intonaco, il mattone ecc.
Nel terreno di una cascina dove c’era una stalla ci sono valanghe di nitrati.
I nitrati nelle urine animali sono filtrati per anni nel terreno e adesso risalgono la muratura portati dall’umidità di risalita.
Ecco perché le vecchie cascine di mattone pieno, nella zona della ex stalla hanno i muri che si sgretolano più di tutti gli altri.
I nitrati sono molto nocivi per il mattone e gli intonaci. Vanno presi in considerazione prima di spendere soldi per intonaci, vespai e restauri vari.
La Misteriosa “Muffa da Risalita”
Alcuni parlano di “muffa da risalita.”
Solo che la muffa da risalita non esiste!
È un’invenzione di “esperti di umidità” ex venditori di materassi e dei blog “sulla casa” gestiti da casalinghe laureate in scienza della comunicazione.
Quella barbetta bianca che vedi uscire dal muro sono i sali che affiorano.
Non ha niente a che fare con la muffa.
La muffa è un fungo, un fenomeno completamente diverso che ha cause completamente diverse.
I sali si possono analizzare scoprire il tipo, la quantità e la criticità prima di rifare un intonaco.
Danni da umidità da risalita
Oltre ai sali rovina intonaci, ci sono altri danni da umidità di risalita.
Il più significativo è la perdita di comfort climatico e lo spreco energetico.
Un muro umido è anche “sempre freddo.”
Infatti ogni materiale ha una certa capacità d’isolamento termico.
All’interno di un mattone ci sono millemila pori pieni di aria che è isolante.
Se il mattone si bagna o diventa umido, i pori invece di contenere aria contengono acqua che è un buon conduttore.
Invece di isolare il muro umido diventa conduttore.
Riscaldi la casa e il calore esce dal muro verso l’esterno, mentre in estate succede il contrario.
Un materiale perde circa il 20% della sua capacità isolante per ogni 1% di umidità che incamera.
Ecco perché una casa umida sembra sempre fredda e costa riscaldarla!
Senti sempre il tipico “freddo alle gambe” – la zona bassa del muro caratterizzata da umidità di risalita infatti è molto più fredda del resto!
L’umidità di risalita c’è anche se non si vede (ma si sente)
Siamo abituati a dire che un muro è umido o ha umidità di risalita quando lo vediamo sgretolarsi. Ma quella è solo estetica.
L’umidità c’era anche prima e si poteva misurare con gli strumenti o “sentire” come disagio ambientale o odore di cantina.
L’odore e l’ambiente malsano è il terzo dei principali danni provocati dall’umidità di risalita.
Senti il tipico “odore di muffa” o cantina, anche se non c’è muffa. Il muro umido ospita una serie di batteri che fanno lo stesso odore della muffa.
Hai un’idea di quanta acqua ci può essere in un muro umido?
Un metro cubo di mattoni può contenerne fino a 300 litri d’acqua che evapora in casa quando il muro si riscalda.
In casa il tasso di umidità aumenta e il comfort diminuisce.
A causa dell’alto tasso di umidità ambientale si possono formare muffe nelle zone dove condensa (angoli in alto, punti freddi ecc).
Cappotto con umidità di risalita? Un disastro annunciato
Per risolvere i muri freddi o che si scrostano qualcuno consiglia “un cappotto.” Il risultato è un disastro.
L’umidità non potendo evaporare sale ancora più in alto o si accumula all’interno del cappotto.
Tutti i produttori di materiali isolanti, pannelli ecc specificano di non usarli su muri umidi soprattutto con muri umidi o umidità di risalita!
L’intonaco di contenimento, le pietre, il cappotto, interno o esterno, nascondono e soffocano l’umidità nella muratura.
Le contro pareti di tavelle o cartonesso non funzionano.
Sono sistemi di nascondere, cercare di “imbrigliare” e fermare l’umidità. Come dicevano i latini “la goccia scava la pietra” e prima o poi riappare.
A volte i muratori senza dire niente isolano la parte bassa del muro, che si scrosta per la risalita. Posano un pannello di polistirene e poi lo intonacano.
Umidità di risalita che non lo è.
Ci sono vari tipi di umidità che affliggono le case.
La maggior parte si manifesta nello stesso modo, tipo intonaci che si scrostano. Perciò si possono facilmente confondere tra loro.
I vari tipi di umidità sono noti e classificati:
Se arriva da sotto la muratura, dal terreno e risale è umidità di risalita.
- L’umidità che arriva da un marciapiede, anche se risale e sgretola l’intonaco, è un’infiltrazione non è risalita.
- Se in un interrato arriva di lato su tutta una parete e la bagna uniformemente? È umidità di spinta laterale o contro terra.
- Un pluviale accumula la pioggia vicino al muro che poi si bagna e “risale” o la pioggia che batte contro la muratura e la bagna? Sono infiltrazioni d’acqua, anche se poi risale il muro.
- Case a lato strada col muro sgretolato in basso? Quando piove gli spruzzi delle macchine bagnano la facciata. Anche se poi “risale” il muro o si accumula con l’umidità di risalita, il degrado è causato dagli spruzzi. Quindi è umidità da spruzzi d’acqua. Può esserci anche nei muri dove annaffiano le piante.
Gli esempi sopra creano muri scrostati e spesso vengono chiamati “umidità di risalita” da inesperti che poi ti vendono una soluzione “definitiva.”
Questi fenomeni vengono anche descritti con paroloni da esperti di “patologie edilizie.”
COME SI RISOLVE L’UMIDITÀ DI RISALITA
La prima cosa è individuare tutti i tipi di umidità e stabilire che si tratti veramente di umidità di risalita. Serve un sopralluogo competente e una misurazione dell’umidità con strumenti adatti. I “sopralluoghi gratuiti” raramente sono fatti da personale qualificato.
Soluzioni invasive all’umidità di risalita
L’unica soluzione che risolve il problema definitivamente è molto costosa e invasiva. Si tratta di sbancare il più profondamente possibile a lato del muro umido e creare una barriera impenetrabile facendo dei fori continui che vengono riempiti di cemento o sostanze impermeabili.
Durante la costruzione della barriera si deve anche asciugare il muro dall’umidità con barre incandescenti o altri metodi.
Taglio fisico delle murature
Una soluzione apparentemente simile ma per niente uguale, di moda negli anni 80-90 è tagliare le murature con grosse seghe circolari e infilarci delle lastre di metallo o plexiglass.
Queste barriere fisiche all’umidità di risalita hanno fatto un sacco di danni.
Oltre alla durata temporanea (si corrodono e perdono efficacia sotto effetto di umidità e sali) hanno gravi effetti collaterali.
Tutta la casa poggia sulle lastre.
Anche in zone non sismiche si formano crepe. Le barriere alla risalita dell’umidità sono serie minacce alla stabilità dell’edificio.
Taglio Chimico delle Murature con Umidità di Risalita
Un altro metodo di cercare di creare una barriera orizzontale alla risalita sono le iniezioni di resine o sostanze più o meno “brevettate.”
In una casa anni 60 di mattone e calcestruzzo potrebbe anche essere semplice fare una barriera chimica.
Nelle case più vecchie il muro è disomogeneo, pietre, sassi, mattoni, legno.
Spesso il muro è anche molto largo. Se per qualche motivo non si riesce a chiudere la barriera chimica in modo uniforme in quei punti l’umidità risale ancora più in alto.
Negli anni 80 è arrivata in Italia una famosa ditta che usavano quantità enormi di materiale, era costosa ma efficace.
Abbiamo anche visto case “resinate” contro l’umidità di risalita negli anni 90 da Peter Cox, e non hanno avuto problemi per più di 20 anni.
Poi piano piano l’umidità di risalita è riuscita a superare la barriera che ovviamente non può resistere in eterno.
Problemi comuni delle soluzioni “a barriera”
Un problema comune a tutte le soluzioni per l’umidità “a barriera” è che l’acqua già presente nella muratura rimane sopra il taglio e non può scendere.
Può solo evaporare (in casa tua) e prima che il muro sia veramente asciutto ci possono volere anni.
Durante questo tempo l’umidità e i sali possono continuare a rompere gli intonaci e ad umidificare la tua casa. (Se poi all’esterno hanno fatto il cappotto è ancora peggio.)
Dopo anni quando il muro si sarà asciugato, è possibile che si sia degradata la barriera (che di solito è garantita 10 anni) e ricomincia la risalita dell’umidità dal terreno.
Nella prima barriera descritta (quella vera e definitiva) assieme al taglio del muro si fa anche evaporare tutta l’umidità nel muro con l’utilizzo di barre incandescenti ecc.
Se hai fatto mettere le resine e il muro è ancora umido puoi provare ad accelerare con l’asciugatura a microonde ecc.
Soluzione molto comune: continuare a rifare l’intonaco.
Soluzione ideale per i muratori, ogni tot anni si rifà l’intonaco e il volano dell’economia gira.
Anticamente si costruivano edifici in pietra ecc che venivano continuamente ri intonacati da manodopera a bassissimo costo.
Le cose son cambiate, il muratore costa e la signora Maria non ne può più di muri scostati e sporco in casa.
Così negli ultimi tempi le ditte hanno messo sul mercato intonaci speciali destinati a “risolvere l’umidità”, “deumidificanti”, “nano”, “macroporosi.”
- Un intonaco “deumidificante” vale come il dentifricio “anticarie.”
- Gli intonaci “di contenimento” cercano di tenere l’umidità “all’interno”, hanno come unico risultato di farla salire più in alto.
- Intonaci cementizi non riescono a gestire i sali e si degradano facilmente con l’umidità e non c’è niente da fare.
- Quelli “fibrati” “macroporosi” “a base calce” ecc sono versioni commerciali di veri intonaci da restauro.
Se si vuole restaurare con gli intonaci, si deve utilizzare un ciclo risanante in sola calce idraulica naturale. Non “a base di” ma “di sola calce”.
Vanno eseguiti in specifici cicli e stratigrafie, accompagnati da trattamenti anti sale e (secondo noi) da inversione di polarità dell’umidità.
Gli intonaci di calce idraulica naturale sono una valida soluzione per restaurare murature affette da umidità di risalita. Si devono seguire regole ben precise nella posa, sufficienti centimetri di spessore, trattare i sali ecc.
L’industria si è ovviamente appropriata del concetto “calce naturale” e ha messo sul mercato prodotti di varie qualità.
È come l’aranciata. C’è la spremuta d’arancia spagnola, l’arancia rossa di Sicilia dop, il succo d’arancia, l’aranciata San Pellegrino e quella senza nome del discount dei cinesi.
Quando chiediamo cosa hanno usato per rifare l’intonaco da poco che si è già scrostato la risposta è quasi sempre “figurati! era intonaco traspirante, intonaco risanante, intonaco a base calce” Mmm e allora come mai si sgretola ed è color grigetto?
La calce naturale è color nocciola.
Secondo la nostra esperienza tra le soluzioni edili la migliore è rispettare la muratura, senza tagliarla, bucarla o infiltrarla di sostanze chimiche.
Una valida soluzione per l’umidità di risalita è:
1) occuparsi dei sali e
2) usare intonaci per restauro di altissima qualità, di sola calce idraulica naturale con additivi appropriati.
E possibilmente fermare l’umidità di risalita con metodi non invasivi.
Soluzioni “non invasive” all’umidità di risalita. Inversione di polarità.
- Se l’umidità riesce a vincere la forza di gravità e risalire un muro, è essere possibile farla ridiscendere?
- È possibile aiutare la forza di gravità o neutralizzare la forza che spinge l’umidità verso l’alto?
- È possibile fermare la risalita dell’umidità in modo non invasivo?
Da queste domande sono partiti per studiare il fenomeno e inventare le tecniche d’inversione di polarità. O inversione della direzione dell’umidità. O inversione dell’umidità di risalita.
Se si misura un muro umido con un voltmetro, si noterà una differenza di potenziale elettrico tra la parte bassa più umida e quella alta più asciutta.
C’è un polo negativo e uno positivo nel muro.
L’acqua è una sostanza molto semplice fatta di due elementi un positivo (idrogeno) e un negativo (ossigeno).
Inoltre brevettato dispositivi di inversione di polarità alimentati elettricamente.
Fai attenzione ai i tipici “venditori” che fanno mille promesse.
Precursori dell’inversione di polarità
I primi sistemi per l’inversione di polarità dell’umidità di risalita erano invasivi.
Si inseriscono nella muratura e nel terreno elettrodi di metallo e si dà corrente. La direzione dell’umidità s’inverte.
La tecnica si chiama elettro-osmosi. Si usa ancora. È invasiva e costosa e molte persone non amano vivere in una casa elettrificata tutto l’anno.
Da qualche anno abbiamo dispositivi di elettro osmosi “senza fili” per l’inversione di polarità “wi-fi” che non richiedono lavori invasivi e senza infilare elettrodi nel muro. Emettono onde così leggere per essere totalmente innocui a umani e animali (biocompatibili).
ELETTROSMOSI, inversione di polarità, neutralizzazione di carica
Elettroosmosi. Eco osmosi, Inversione di polarità. Neutralizzazione di Carica, Punto Zero ecc. Termini diversi per dire la stessa cosa per descrivere la deumidificazione delle murature tramite inversione della direzione dell’umidità al suo interno.
Risolvere l’umidità di risalita è una cosa seria.
Presentarsi a casa del cliente con camion, betoniere, scavatrici, pannelli, sacchi, picconi, macchinari, siringhe, seghe giganti ecc fa molto effetto.
La ditta sembra molto impegnata nella soluzione dei muri umidi.
Sembrano soluzioni serie e non ti viene in mente di vedere una casa con umidità di risalita a cui è stato fatto un vespaio. Ha risolto la risalita?
Secondo la nostra esperienza:
- Conviene provare i sistemi “non invasivi” – per male che vada non rovinano la casa e non sono irreversibili. Però devi scegliere una ditta competente a 360° non un venditore di scatolette magiche.
- Oppure ti conviene tornare ai rimedi del passato. Pre cemento. I Romani erano i migliori e resistono ancora. Perciò calce idraulica naturale con pozzolana ecc. come ai vecchi tempi.
- Il top è saper usare entrambe le cose, vecchio e nuovo.
Per prima cosa bisogna saperla riconoscere dagli altri tipi di umidità.
Poi bisogna trattarla con un progetto dedicato.
Per approfondire con dati scientifici e completi l’umidità di risalita e tutti i metodi di trattamento clicca qui.
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