La pittura termica anticondensa è un prodotto valido ma non credere a tutto quello che dice la pubblicità. Prima di usarla è meglio scoprire il perché dell’umidità o muffa in casa e capire se la pittura termica può risolvere il problema.
Le più comuni “soluzioni” per infestazioni di muffa sui muri non funzionano:
- Parete di cartongesso (nasconde ma non risolve)
- I “fori nel muro” per arieggiare (peggiorano la situazione)
- Rimedi della nonna antimuffa dei siti “green” (inutili)
- Tempera o lavabile “traspirante” (di antimuffa c’è solo l’etichetta)
Questi rimedi non sono duraturi, la muffa si riforma. Sempre.
E così dopo averli usati richiedi soluzioni efficaci per la muffa, sui social o a imbianchini.
Perché chiedi la soluzione alla muffa agli imbianchini?
La muffa è un fungo, l’umidità è un fenomeno fisico. Si possono prevedere e controllare.
Per diagnosticare la causa della muffa e trovare soluzioni si dovrebbero usare strumenti e tecnologie appropriate. Non basta “mio cuggino imbianchino dice di fare un buco nel muro” o “metti il cartogesso” e “apri le finestre”.
Si dovrebbe conoscere la muffa, come si forma e come prospera. Conoscere i fenomeni dell’umidità dell’isolamento termico, aerazione e le tecniche di diagnostica.
Un imbianchino, anche se artista della decorazione, è un esperto di umidità e muffa? NO!
Per lui è solo una “rottura” da togliere di mezzo per poter fare il suo lavoro. Di solito ci dedica meno tempo possibile.
Chiedergli di risolvere umidità e muffa è come chiedere al tassista di aggiustare la strada.
Ognuno fa il suo lavoro.
Dato che la muffa è causata da eccesso di umidità ambientale e spesso è accompagnata dalla “condensa” molti pensano che sia la stessa cosa.
I produttori di vernici mettono sul mercato nuove soluzioni, come la pittura termica anticondensa. Bel nome ma significa poco. Come la pittura “lavabile” si chiama lavabile perché può resistere a + di “tot colpi di spazzola” prima di sfarinare. È più resistente a causa di un maggior contenuto di colle e resine.
Chiamarla “pittura resistente” non la rendeva più vendibile. Negli anni 70 con il Ducotone è iniziato il boom della pittura “lavabile”. Molto più facile da usare, più coprente, più resistente ma non provare a lavarla anche se è lavabile.
La pittura termica anticondensa allo stesso modo non elimina quasi mai la causa della condensa. Si tratta di idropittura a cui vengono addizionate particelle di sabbia o silice. Chiamarla “sabbia” o “vetro” non fa effetto come perline, micro-ceramiche, microsfere, “nanotecnologie.”
Secondo la pubblicità certe pitture o rasature con aggiunta di silicio diventa “termica” e quindi è antimuffa e anticondensa. Alunce hanno “effetto cappotto” con un grande “risparmio energetico.”
La pittura termica anticondensa dà un reale risparmio energetico?
La pittura termica anticondensa oltre che come soluzione alla muffa è pubblicizzata come “risparmio energetico.” Sarà vero?
La risposta è NO. Non ha niente a che vedere con un cappotto.
Come funziona la pittura termica anticondensa, termoceramica, nanotecnologica?
Alla pittura vengono aggiunti materiali riflettenti polverizzati come polvere di ceramica, sabbie, ecc. chiamate “nanosfere” “microsfere” e simili.
La particelle nella pittura “termica” riflettono il calore della stanza e rendono più uniforme la temperatura sul muro.
Le pitture termiche rendono la superficie della muratura “setosa”, sono idrorepellenti e quindi è più facile l’evaporazione della condensa. Se l’evaporazione è resa possibile da una corretta aerazione dei locali.
Se si tratta di poca condensa e pareti poco fredde funziona.
Non significa che queste pitture termiche facciano da “cappotto” né che possano cambiare la temperatura del muro in modo significativo.
Le pitture e rasature termiche non correggono i “ponti termici” critici e i difetti strutturali di una casa.
La promessa del risparmio energetico è pubblicità, come lo sconto sui divani che scade sempre domenica!
Enti professionali dell’isolamento termico e associazioni di consumatori, hanno provato con misure strumentali, che le “pitture termiche” non alzano la temperatura in modo apprezzabile e non possono avere un effetto cappotto. Link alla sorgente.
Una pittura termica o rasatura “cappotto” ha uno uno spessore di pochi millimetri. Anche se la pittura avesse un enorme potere di resistenza al calore (che non ha) non potrà mai essere sufficiente a produrre cambiamenti significativi in pochi mm di spessore (o mezzo cm).
Dimostrazioni dell’efficacia delle pitture termiche nel risparmio energetico.
Ci sono molte dimostrazioni sul web, sul potere isolante delle pitture termiche, che non ci convincono.
Dipingendo solo mezza lastra di metallo con pittura termica si può vedere con una termocamera o termometro “laser” che la parte dipinta è più calda. Miracolo!
Solo che puoi dipingerla con qualsiasi pittura e ottenere lo stesso fenomeno. Questi strumenti infatti non misurano la “temperatura” ma la radiazione infrarossa riflessa o emessa dagli oggetti.
I metalli risultano più freddi della realtà se misurati con questi strumenti. Per misurare le reali temperature di oggetti metallici con le termo camere si usa dipingerli. E qui casca l’asino.
In altre “dimostrazioni” sembra che la pittura termica o termoisolante abbia “riscaldato” la superficie ma in pratica non è così elevata la differenza. E poi non dicono mai la temperatura esterna e interna nel prima/dopo.
Per misurare il reale isolamento di un materiale o serie di materiali su una parete si usa il “termoflussimetro” e con quello le pitture termiche mostrano la verità, cioè che la migliore di tutte alza la temperatura della parete di circa mezzo grado.
Per inciso: per valutare ponti termici e risolvere i problemi muffa bisogna saper usare gli strumenti per diagnostica.
Riassunto: Nessuna pittura termica anticondensa può sostituire un cappotto, nessuna innalza la temperatura del muro in modo significativo né causa un vero risparmio energetico.
La pittura termica anticondensa elimina la muffa?
La risposta è NI. A volte funziona per eliminare la muffa altre volte la peggiora.
Ogni casa ha le sue condizioni e problematiche particolari.
Prima di usare una qualsiasi soluzione si dovrebbe scoprire qual è la causa della muffa. Solo così si può stabilire la soluzione corretta e definitiva. Se la soluzione definitiva costa troppo si può cercare quella più duratura col budget a disposizione.
Spesso per eliminare la muffa non servono pitture costose, macchinari strani “brevettati” e soprattutto pareti di cartongesso.
Basta disinfestare correttamente, dare una pittura traspirante e imparare il modo corretto di riscaldare e arieggiare la casa.
Altre volte si deve intervenire in modo più invasivo.
Ponti termici e pitture termiche
Se la muffa è causata da ponti termici critici con pareti fredde si può dire con certezza che la pittura termica anticondensa farà poco o niente.
Se la parete è molto fredda e raggiunge il “punto di rugiada” (la temperatura di saturazione dell’umidità – dove inizia a condensare) la pittura termica anticondensa raramente è sufficiente, serve un cappotto e materiali adatti!
Posare un cappotto termico invece di dare una pittura termica
Per migliorare l’isolamento termico di un edificio si usa fare un isolamento a cappotto, cioè rivestire le pareti di materiali isolanti.
Il cappotto si fa esterno o interno. Preferibilmente esterno e a tutta la casa.
Il cappotto soprattutto se viene fatto all’interno, deve essere in materiali traspiranti anti condensa e antimuffa, non cartongesso e polistirene.
Se i muri sono umidi, tipo umidità di risalita il cappotto può solo peggiorare la situazione dato che imprigiona l’umidità.
Tutti i produttori di materiali per isolamento sconsigliano di farlo su muri umidi.
Molti muratori e gli imbianchini invece te lo propongono spesso come “soluzione”.
Alcuni materiali sono più adatti per fare un cappotto interno antimuffa perché hanno enorme capillarità e sono in grado di assorbire e far evaporare l’umidità molto velocemente. Altri sono velenosi per la muffa. Oltre a queste caratteristiche devono isolare termicamente la parete.
In questo caso la parola “anti condensa” ha un significato reale, diverso da quello usato nel marketing delle pitture che in realtà sono solo riflettenti e “idro repellenti.” Questi pannelli minerali sono in grado di gestire l’umidità e di assorbire fino a 3 volte il loro peso senza bagnarsi.
Perché la pittura termica anticondensa non può sostituire un cappotto termico
Quanti millimetri di pittura puoi dare su un muro? Normalmente 2 mani di pittura sono circa 1 mm di spessore.
Quello che conta nell’isolamento termico non è solo il valore di bassa conduttività termica della pittura o del pannello isolante quanto l’effettiva resistenza termica della parete.
La resistenza termica effettiva si calcola moltiplicando la conduttività dei vari materiali per l’area e per i cm di spessore!
È evidente che 1 di polistirene isola più di 1 mm.
Se hai una parete con 1 cm di pannello isolante quel solo centimetro sarà decine di volte più isolante di un millimetro di pittura con la stessa conduttività termica.
Anche se la pittura vanta una conduttività migliore del pannello 1mm di pittura sarà sempre meno efficace di 1 cm di pannello. E se poi il pannello è da 4 cm…
Il materiale con la più bassa conduttività termica è l’aerogel con solo 0.015L cioè molto vicino a non condurre per niente. È un impasto di silice e aria dove il 95% sono micro bolle d’aria. È il materiale più leggero e più isolante in commercio. 1 cm di aerogel isola come 4 di polistirene che ha 0.04. Però l’aerogel è anche totalmente traspirante e idrorepellente e altro ancora. Scopri di più.
Nessuna pittura ha questi valori, qualche pittura o rasatura “nanocappotto”, afferma di avere questa conduttività bassisima. Ma quei valori sono quelli delle polveri di aerogel contenute nella pittura o rasatura termica.
Non è un pannello di aerogel è polvere di Aerogel. Poi è sempre un millimetro o pochi millimetri di spessore.
Anche se una pittura termica o rasatura “nanocappotto” avesse davvero una conduttività di 0.015 – con spessore di 1 mm o mezzo centimetro puoi facilmente capire che il 20% di risparmio energetico che promettono è un bel sogno.
Non solo la pittura non sostituisce un cappotto ma se la muffa è causata da un ponte termico critico non riuscirà a risolvere nemmeno quella.
Pitture termiche per contrastare condensa e muffa, ma se è causata da scarsa aerazione?
Se condensa e muffa sono causati da eccesso di umidità ambientale, come spesso succede, non solo la pittura termica non serve a niente ma potrebbe peggiorare la situazione.
A volte gli abitanti della casa non arieggiano a sufficienza, sono in molti, hanno animali, ospiti e piante. Non ci sono aeratori in bagno, né cappa che espelle all’esterno in cucina.
In questi casi è facile che l’umidità ambientale sia superiore al 60%. La soluzione non è certo la pittura termica anticondensa, la pittura antimuffa, e nemmeno un cappotto o finestre a taglio termico. Men che meno il cartongesso! Il fenomeno della muffa infatti è frequente anche in case molto ben isolate, perfino nuove o in classe A.
La soluzione in questi casi è arieggiare correttamente o installare una ventilazione meccanica controllata con recupero del calore. Detti anche “scambiatori” d’aria.
Pregi della pittura termica anticondensa
La pittura termica anticondensa ha anche molti pregi.
Non alza la temperatura del muro ai livelli che dice la pubblicità, ma la aumenta, a volte può essere sufficiente per limitare o eliminare la muffa.
A volte basta mezzo grado. Inoltre diffonde meglio il calore del riscaldamento presente.
Crea una superficie idrorepellente.
Di solito la anticondensa a parte le “palline” è una pittura di ottima qualità e a volte basta quello per eliminare la muffa per parecchio tempo.
In tal senso potresti anche tinteggiare con una di ottima qualità e ottenere comunque il risiltato. Prova una pittura ai silicati, un grassello di calce naturale o chiedici una idropittura traspirante antimuffa professionale (quella che usiamo noi) e vedrai.
Le microsfere e le resine della pittura anticondensa riflettono il calore in tutte le direzioni, la temperatura del muro è più uniforme e aumenta il comfort interno.
A volte anche se la temperatura è 20° provi una sensazione di disagio o di “freddo” che ti porta ad alzare il riscaldamento.
Nelle case vecchie con i pavimenti o muri umidi nella parte bassa, a causa dell’umidità di risalita, hai la sensazione di “freddo alle gambe.” Tieni più chiuse le finestre e alzi il termostato sprecando riscaldamento. Lo stesso succede se ci sono angoli freddi.
La pittura termica migliora la diffusione del calore sulla muratura e quindi potrebbe migliorare l’effetto comfort. È possibile che sentendo meno “spifferi dai muri” e “meno freddo alle spalle” tieni il riscaldamento un po’ meno alto e qualche volta persino arieggi…
In questo modo abbassi il punto di rugiada, hai meno condensa e muffa.
Tuttavia perché “funzioni” è necessario che il ponte termico o il fattore di discomfort climatico siano leggeri. Al centro sud italia infatti funzionano molto meglo che al nord non non fanno molto.
Con un vero cappotto risparmi sul riscaldamento perché serve molta meno energia per mantenere i 20° e il confort climatico interno.
Se il ponte termico che causa le muffe è leggero la pittura o rasatura termica potrebbe essere una buona soluzione per eliminare la muffa.
Come al centro-sud dove le temperature esterne non sono mai rigide.
Una buona disinfestazione con una buona pittura termica o una buona pittura traspirante antimuffa e un aeratore con recupero di calore risolvono spesso la muffa al centro sud.
Fare un cappotto interno di cartongesso e polistirene invece peggiora la situazione, l’umidità rimane intrappolata e dietro si formano i funghi!
Che senso ha fare un cappotto esterno isolante non traspirante al sud? Per isolare dal caldo ci sono materiali più efficaci naturali e traspiranti.
Al nord o nelle zone appenniniche dove le temperature in inverno possono andare sotto zero, nelle vecchie case si formano dei ponti termici notevoli.
Gli angoli o i travi di cemento armato vanno facilmente sotto i 15° anche con riscaldamenti a norma. Quindi è facile avere umidità di condensa e muffa. In questi casi le pitture termiche non servono quasi a niente, né al risparmio energetico né alla soluzione della muffa.
Se devi fare un cappotto ti consigliamo di usare materiali naturali, minerali e traspiranti. Basta con queste case ricoperte di plastica!
Una casa ristrutturata con cappotto di polistirene e finestre termiche inizia ad avere problemi di muffa che non ha mai avuto prima!
Non far fare un cappotto esterno di polistirolo al “cuggino imbianchino.”
Fai studiare il progetto a un professionista che calcoli i punti critici della facciata e della casa. Esigi indagine termografica.
Per problemi di muffa o umidità nei cappotti interni non usare materiali non traspiranti, polistirene, cartongesso e simili.
Quando una pittura antimuffa è veramente antimuffa?
Il termine “pittura antimuffa” è abusato. Come “traspirante” e “termica.”
In tutti i supermercati c’è la “tempera traspirante antimuffa” in offerta speciale. A volte anche il “lavabile traspirante antimuffa” ma non crederci.
Una pittura è veramente antimuffa se è un terreno ostile alla vita della muffa.
Anche senza biocidi una pittura può essere antimuffa e antibatterica “di natura.”
Caratteristiche di una vera pittura antimuffa:
- Traspirante
- Minerale
- Alcalina
- Alta qualità
- Non contenere sostanze organiche
- Può contenere addittivi antimuffa (verificare quali)
Esempi: Grassello di calce naturale. Pitture ai silicati. Idropitture di alta qualità antimuffa.
La pittura antimuffa può contenere sostanze biocide o antimuffa, ma sono
le caratteristiche principali della pittura e dell’intonaco che contano di più.
Se ti è piaciuto questo articolo per favore condividilo.
HAI PROBLEMI DI UMIDITÀ E MUFFA?
DEVI DARE UNA PITTURA ANTIMUFFA?
RICHIEDI SUBITO UNA CONSULENZA, DIAGNOSTICA O PREVENTIVO